Proprio in questi giorni, si la settimana che è a cavallo tra agosto e settembre, con mio zio eravamo soliti portare i “ragazzi” della sua parrocchia in montagna. Siamo andati in val d’Ayas fino al ’96. Poi per vari motivi che non ho intenzione di riesumare abbiamo ….. come dire … dovuto sloggiare 🙁 In seguito abbiamo fatto un po’ i grilli. Prima Perreres (1997 e 1998), poi Campertogno (1999) ed infine nuovamente Perreres. Fino a quando? Beh, fino al 2000 quando “la compagnia dell’anello si è sciolta” 🙁 Troppo grandi per proseguire col rito? Altri interessi, impegni, doveri? Non so. Ad ogni modo era divenuto un rito e ha fatto un po’ epoca. L’approvvigionamento, il carico e trasporto col furgone, le gite … e già! … le gite! Nel 2001 e nel 2002 mi sono rimesso alla prova con un nuovo gruppo. Ma qualcosa già da subito non è andato bene! Loro troppo giovani o io già troppo “vecchio”? Abitudini diverse? Non so …. ad ogni modo sono stato anche bruscamente “boicottato”. Dopo “l’ammutinamento”, come al mio solito mi sono ritirato in disparte senza proferire parola. La cosa che inizialmente mi ha fatto un po’ male è stata filtrata dal cervello e assorbita dal cuore. Unica cosa veramente dolorosa è stata il tentativo di mettere il sottoscritto con una delle persone a me più care: mio zio. Ho dovuto ingoiare parecchio …. ma dopo anni e anni mi rendo conto che tutto sommato l’esperienza mi è servita a crescere. Sono sicuro di essere più forse moralmente. Alla fine avevo poi reagito bene e nonostante (penso) che mio zio se ne sia accorto non ne abbiamo mai parlato. Io da parte mia non ho mai rivendicato nulla. Non avrei mai potuto metterlo davanti ad un bivio per una improbabile scelta. Ad ogni modo gli anni passano e col senno gli eventi passati sembrano bazzecole. Lui non c’è più. Ed oramai sono quasi 3 anni e mezzo. E di tutti i ricordi, un paio in particolare mi sono rimasti “cari”. Il giorno del sopralluogo alla “nuova casa” di Pallenc con la mitica cucina che ha richiesto mesi e mesi di studio per un uso corretto ma ancor di più per una adeguata pulizia. L’altro ricordo invece appartiene solo a me ed a mio zio: la scalata del monte Sarezza dalla cresta Est. Una via che oggi, per le difficoltà basse e per la ridottissima lunghezza oggi (forse) snobberei. Ma allora, ci è sembrata una gran scalata. Star seduti lassù …. solo noi .. a guardare verso la casa gialla. Ricordo tutto benissimo. Compreso la frase: chissà che penseranno a casa … “e col vecc stordì e col giovo sensa giudissi” 😀 … beh,, oltre al ricordo conservo gelosamente una pietra 8anche grandicella) che abbiamo raccolto in vetta. Ci abbiamo scritto sopra due righe e messa la data entrambi l’abbiamo firmata… … Bei ricordi!
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